Ami viaggiare per scoprire nuovi luoghi e assaggiare le specialità locali? Oggi ti porto con me alla scoperta di 4 città famose per i tartufi in Italia più una.
Ormai da diverse settimane sono ospite nel programma “Belpaese, luoghi e sapori d’Italia” di FM Nuova radio web che va in onda ogni venerdì alle ore 13.00.
Ciascuna puntata viene dedicata a un argomento differente, affrontandolo sotto diversi punti di vista: quello del cibo, quello dei vini, quello degli abbinamenti cibo-vino e, naturalmente, quello dei viaggi.
Nella puntata del 3 novembre il tema scelto è stato il tartufo. Si è parlato dell’edizione 2023 di “Diamanti a tavola” ed è stata presentata la guida ‘L’Italia del Tartufo’.
Ovviamente io ho parlato di 4 città famose per i tartufi.
Nel riproporti queste 4 città del tartufo in questo articolo ne ho aggiunto una. Vuoi scoprire qual è?
4 città famose per i tartufi che non devi perderti
Ho scelto le 4 città che vedrai qui di seguito perché fanno parte dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo.
L’associazione nasce ad Alba nel 1990 dalla volontà di 10 territori. Oggi i Comuni che ne fanno parte ammontano a 70.
Tra le iniziative promosse dall’associazione ritroviamo:
- l’istituzione del marchio di qualità “Ristorante Amico del Tartufo”
- la partecipazione a Expo 2015
- l’iscrizione della “Cerca e Cavatura del Tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco
In realtà le città che ho elencato qui sotto sono state tra le fondatrici di questa associazione.
Più in basso nell’articolo ho voluto aggiungerne una quinta per la sua particolare importanza nella produzione di tartufi.
Sei pronto a fare questo tour al profumo di tartufo?
Città famosa per i tartufi: Alba (Cuneo)
Il territorio di Alba, assieme a quello di Roero e del Monferrato, è incluso nel comprensorio delle Langhe, che dal 2014 fa parte dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.
Alba viene definita la “città delle cento torri” per l’alto numero di torri sparse per tutta la città. Purtroppo oggi ne sono rimaste davvero poche visibili. Molte sono state abbattute oppure abbassate o incorporate negli edifici odierni.
Ad Alba non dovrai perderti tutta la sua parte sotterranea, in cui sono conservate testimonianze di diverse epoche che ti faranno conoscere le fasi attraversate dalla città nei secoli precedenti.
Non bisogna dimenticare che Alba è il luogo di origine di Beppe Fenoglio, che vi nacque il 1° marzo 1922. Scrittore, partigiano, traduttore e drammaturgo, la cui vita può essere ripercorsa in uno spazio all’interno della sua casa natale, luogo in cui ha scritto la maggior parte delle sue opere.
Città famosa per i tartufi: San Miniato (Pisa)
Questo Comune toscano, adagiato su un colle a metà tra Pisa e Firenze, vanta diverse eccellenze.
È considerato una città d’arte, è stata dichiarata città Slow Food, è uno dei centri più importanti per la raccolta del tartufo bianco ed è ricompresa nell’antico distretto del cuoio.
Il borgo è caratterizzato da diversi edifici legati al culto. Questo perché nel 1622 divenne sede vescovile.
Da non perdere è il Palazzo del seminario vescovile. Un edificio sviluppato in lunghezza sulla cui facciata sono state disegnate allegorie che richiamano virtù o passi della Bibbia.
Il tartufo bianco non è l’unico protagonista nel panorama agroalimentare di San Miniato.
Nei territori circostanti vengono coltivati il carciofo, il pomodoro grinzoso e il tabacco Kentucky, quello utilizzato per produrre il sigaro toscano. Qui si raccoglie l’oliva mignola e si produce il mallegato, un antico insaccato toscano oggi presidio Slow Food.
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Città famosa per i tartufi: Norcia (Perugia)
La conosciamo per la sua fama come città del tartufo e per le coloratissime fioriture di Castelluccio.
La conosciamo meno come città natale di San Benedetto, patrono d’Europa.
Il santo fu il fondatore dell’ordine benedettino basato sul motto ‘Ora et labora’ ed è per questo che proprio da Norcia parte il cammino di San Benedetto, che giunge fino all’abbazia di Montecassino attraversando la Ciociaria nel Lazio.
Il 14 novembre il ristorante Vespasia di Norcia è stato insignito della Stella Verde Michelin 2024. Si tratta di un riconoscimento che celebra l’eccellenza nella sostenibilità gastronomica di Federico Bianconi e degli chef Fabio Cappiello e Fumiko Sakai.
Città famosa per i tartufi: Sant’Agata Feltria (Rimini)
Adagiata sulle colline del Montefeltro nell’entroterra riminese Sant’Agata Feltria è entrata a far parte del circuito della Bandiera Arancione, conferita dal Touring Club Italiano.
Il riconoscimento viene assegnato ai Comuni fino a 15.000 abitanti dell’entroterra italiano sulla base del livello di qualità turistico-ambientale offerto, che si distinguono per un’accoglienza di qualità e un’offerta di eccellenza.

Durante le feste Sant’Agata Feltria ospita la manifestazione “Il Paese del Natale”, uno tra gli appuntamenti a tema natalizio tra i più importanti delle Marche. Oggetti di artigianato artistico, i presepi artigianali, le musiche degli zampognari, la Casa di Babbo Natale, i piatti della tradizione sono le componenti fondamentali di questo evento tutto dedicato al Natale.
Ovviamente Sant’Agata Feltria non è solo questo.
Anticamente faceva parte della Chiesa, passò alla signoria dei Montefeltro, poi a quella dei Malatesta e infine fu donata alla signoria dei Fragoso.
Questa città del tartufo, nel suo centro storico, ospita il Teatro Mariani, uno dei più antichi d’Italia, la cui struttura è interamente in legno, e il Museo delle Arti rurali, allestito dal 2008 in un antico complesso del 1500.
Città famosa per i tartufi: Acqualagna (Pesaro-Urbino)
Ecco la 5° città famosa per il tartufo!

Acqualagna si trova nelle Marche ed è l’unico territorio che possiede tutti i tipi di tartufo fresco tutto l’anno:
- quello bianco
- quello nero pregiato
- il ‘marzuolo’ o bianchetto
- quello estivo detto ‘scorzone’.
Il mercato del tartufo è la sede del commercio all’ingrosso: qui vengono trattati i 2/3 della produzione nazionale.
In questa cittadina marchigiana è possibile visitare il Museo del Tartufo, che rappresenta un percorso di conoscenza di questo pregiato tubero articolato in 3 sezioni: scoperta, iniziazione, rarità.
Acqualagna è legata a un nome illustre nel panorama storico italiano: Enrico Mattei, nato il 29 aprile del 1906, fu il fondatore e presidente dell’ENI. La sua casa natale ospita il primo museo multimediale istituito in Italia.